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Fillide - Le città invisibili di Italo Calvino

Giunto a Fillide, ti compiaci d’osservare quanti ponti 
diversi uno dall’altro attraversano i canali: ponti a schiena 
d’asino, coperti, su pilastri, su barche, sospesi, con i 
parapetti traforati; quante varietà di finestre s’affacciano 
sulle vie: a bifora, moresche, lanceolate, a sesto acuto
sormontate da lunette o da rosoni; quante specie di 
pavimenti coprano il suolo: a ciottoli, a lastroni, d’imbrecciata, 
a piastrelle bianche e blu.
Durante la lettura del brano di Italo Calvino, ho immaginato Fillide come una Venezia gotica del XV secolo, ma piena di colori diversi, i colori caratteristici della Grecia, il bianco e il blu. 

Come si può vedere, il rosone è stato creato dalla silhouette di due elementi presenti nel testo, le finestre a sesto acuto e le lunette, le quali solitamente sormontano le finestre.
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Fillide - Le città invisibili di Italo Calvino
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